[…] Una volta entrati, gli agenti impiegheranno ben poco a capire chi fossero quelle persone che fuggivano di corsa. Infatti, sul fondo di una stanza viene rinvenuto un buco nel pavimento, un pozzo perfettamente illuminato che scende in profondità. Di fianco all’incavatura venne ritrovato un biglietto che recitava “La solidarietà tra anarchici non sussiste solo a parole”. Sia i sette evasi, che i costruttori del tunnel, facevano parte dei gruppi d’azione anarchici che agirono nel Sud America tra gli anni ‘20 e ‘30, soprattutto tra Argentina e Uruguay.
Alcuni di loro – Gatti e Roscigna – con Severino di Giovanni e il suo gruppo, porteranno avanti una serie di attacchi distruttivi contro i simboli del capitale ed una serie di espropri a istituti di credito per finanziare tra le altre cose il Comitato per i prigionieri sociali e deportati di Buenos Aires che dava sostegno economico ai detenuti finiti nelle maglie della polizia, e ai loro famigliari. Ricercati e perseguitati senza sosta dalla polizia, anche se per poco più di qualche anno, con attentati, espropri, organizzazione di evasioni, queste individualità anarchiche portarono avanti una lotta senza tregua contro lo Stato. Una lotta senza tregua contro il nemico.
Carboneria “El Buen Trato” – pp. 60, 12X17 € 4,00