Il primo arresto di Recchi avvenne a Buenos Aires alla fine del maggio 1931, accusato di aver dato ospitalità all’anarchico Silvio Astolfi. Molto legato a Severino di Giovanni, dopo la morte di quest’ultimo avvenuta per fucilazione il 1° febbraio 1931, formò insieme all’anarchico cileno Jorge Tamayo detto “Gavilàn”, un gruppo di fuoco al fine di continuare, colpo su colpo, quel conflitto permanente estraneo ai cambi di rotta.
Il 2 maggio 1931, i due anarchici compirono una rapina senza fare economia di proiettili e, preso il denaro, si diedero alla fuga su una macchina guidata da Astolfi. Appena premuto l’acceleratore, un poliziotto richiamato dagli spari, prese a fucilate l’auto uccidendo sul colpo il diciottenne Mornan, alla sua prima rapina, seduto sul sedile posteriore. Astolfi, a sua volta venne ferito alla testa e nonostante il copioso sangue che perdeva riuscì a seminare i poliziotti che gli stavano alle costole. Abbandonata l’auto, con i vestiti zuppi di sangue invitò i componenti della batteria a dileguarsi – salvatevi voialtri, io sono preparato – disse. Intercettato nuovamente, stremato e dissanguato, riuscì a guadagnare la fuga uccidendo tre poliziotti e ferendone gravemente un quarto. Trovò rifugio nella casa di Gioacchino Scorraro Bayo e Benedetta Settecase, vedova dell’ex cassiere del giornale “Culmine”, Giulio Montagna e verso la fine di maggio, lo trasferirono nella casa di Nicola Recchi. Lo scritto che pubblichiamo di seguito – L’inquisizione nella Repubblica Argentina (Rivelazioni di un torturato) – apparso in tre riprese su “L’Adunata dei Refrattari” nel 1932, è la testimonianza scritta dallo stesso Recchi sul suo arresto per questi fatti.
“La polizia, che affannosamente ricercava l’Astolfi, il 30 maggio 1931 mi trasse in arresto […], fui bastonato, seviziato e torturato in mille maniere tutte le volte che venivo interrogato e rinchiuso in carcere fino al settembre dello stesso anno”.
Nicola Recchi
L’inquisizione nella Repubblica Argentina (Rivelazioni di un torturato)
pp.60 – 4 euro a copia. Ai distributori 3 euro a copia (almeno 5 copie).